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Sai perché la chianina è una razza pregiata?
La Chianina nata come animale da lavoro per arare i campi, è un animale dalla stazza inconfondibile che arriva ad un altezza a garrese di 2 metri, e dal manto bianco. E’ una delle antiche ed impoprtanti razze bovine d’Italia, e deve il proprio nome alla zona di allevamento: la Valdichiana. Tra le ipotesi sulla sua origine sembra avvalorata quella, fondata su ragioni storiche, che la vede come razza autoctona o quanto meno esistente da tempo immemorabile sicuramente almeno 2000 anni. La Chianina è considerata oggi una delle carni più pregiate al mondo, godendo di un’immagine nobile ed affermata, soprattutto collegata alla sua rarità e purezza sempre per un pubblico di veri intenditori!
Il mito gastronomico della “fiorentina” è praticamente internazionale e arriva a risuonare anche oltre oceano, dove allevare carne di qualità è una prassi. Carne succulenta, nutriente e fortificante dal colore rosso vivo, con piccole infiltrazioni di grasso. Queste qualità derivano dal regime alimentare particolarmente curato dall’allevatore, durante il periodo di ingrassamento alimentare è rappresentata da foraggi freschi e/o conservati provenienti da prati naturali, artificiali e coltivazioni erbacee tipiche della zona geografica indicata nel disciplinare di tutela.
FASSONA PIEMONTESE
La razza della Fassona piemontese fornisce una carne in cui tutti i tagli sono considerati nobili, grazie alla sua magrezza al suo colore chiamato “oro rosso”. L’Oro Rosso, la carne di Razza Piemontese, è considerata oggi tra le più pregiate al mondo grazie alle ottime caratteristiche nutrizionali e dietetiche, essendo una carne magra, tenera e saporita.
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che la carne bovina di Razza Piemontese, dal sapore inconfondibile, è particolarmente povera di grasso: lo 0,5-1% contro il 3% delle altre razze bovine. Particolare cura al suo allevamento è dato da lo svezzamento e fino alla macellazione, i bovini sono alimentati con foraggi freschi e/o secchi
e/o conservati provenienti, per almeno il 50%, da prati naturali, artificiali e coltivazioni erbacee della
zona indicata dal disciplinare del consorzio di tutela che certifica questa carne.